Forse, al netto delle differenze di qualità, la caratteristica principale del legno è quella di essere un formidabile narratore. I cerchi concentrici dei tronchi, la loro colorazione e la loro concentrazione ci raccontano storie appassionanti senza dire una parola. E quella che ti pervade, non appena arrivi di fronte al Montchalet di Ortisei, è proprio la sensazione di trovarti al cospetto di una struttura che ha affidato al legno il compito di parlare sottovoce, di sussurrare i diversi capitoli di una vicenda che trae spunto da ciò che c’è da sempre, per arrivare a conclusioni inaspettate e del tutto nuove, contemporanee e comunque leggendarie.
Acqua e legno
Non c’è dubbio che a dominare siano, appunto, il legno e una inestinguibile volontà di rimanere, senza disturbare, all’interno di una narrazione verde già cominciata prima ancora che l’uomo comparisse sulla terra. Il nome stesso rivela qualcosa della forma e della sostanza: l’albergo, visto da fuori, ricorda uno di quegli chalet, con i tetti a spiovente, che siamo abituati a immaginare tra le montagne dell’Alto Adige, parte integrante del paesaggio della Val Gardena tanto quanto i pascoli e i boschi. Ovviamente, sebbene la prima impressione sia sempre quella che conta, qui c’è molto di più. E basta mettere un piede nella hall, per capire che al Montchalet, il design ha sposato la tradizione, conferendo al connubio con il vetro e i materiali utilizzati un ruolo di primo piano, in grado di riprodurre quel gioco di luce filtrata attraverso i rami che è uno dei generatori di fascino anche delle foreste più fitte. Ma la vera sorpresa, in tutto questo gioco di elementi, è l’acqua, che emerge all’esterno, nelle vasche idromassaggio nel giardino privato delle VIP Suite e si insinua di nuovo all’interno, nella forma vaporosa del bagno turco in camera, per arrivare infine alla SPA.
Un benessere fantascientifico
Lo spazio pensato per il benessere è una vera scoperta, un luogo dove recuperare le energie grazie alle saune – ispirate agli hammam arabi – alla cromoterapia e a una serie di trattamenti affidati alle mani di un personale altamente specializzato. Nel continuo intreccio di modernità e tradizione, il suggestivo aspetto d’effetto futuribile è probabilmente racchiuso in una stanza dove le luci sembrano un fantascientifico monumento al wellness. Non esiste un termine ma piuttosto un colore per descrivere l’atmosfera “azzurra” del progetto multipiattaforma Nurelax, che unisce benessere e neuroscienze per un allenamento mentale attraverso la meditazione in audioguida. Un’esperienza unica e talmente coinvolgente che è anche difficile descriverla e che si combina perfettamente con la rielaborazione della cucina tradizionale altoatesina proposta dal ristorante.
Tutto è possibile: anche volare sulle Dolomiti
A proposito di tradizione, chiunque voglia testare il Montchalet deve sapere che questo è un luogo che sintetizza e favorisce tutto quello che la Val Gardena ha da offrire. L’estate è il tempo delle escursioni e delle passeggiate sull’Alpe di Siusi o lungo le vie ferrate, fino alle scalate sulle rocce del Gruppo del Sella e del Sassolungo, senza tralasciare le mille possibilità del cicloturismo in alta quota, in sella alle mountain bike noleggiate presso l’albergo, che una volta alla settimana organizza un pranzo speciale in una tipica baita di montagna. A poche ore da Ortisei, le città di Verona, Venezia e Monaco sono una valida alternativa a una delle tante giornate altoatesine, che comunque riservano sorprese come un circuito di golf nel club ai piedi dello Sciliar, una sessione di pesca, una visita ai giardini di Castel Trauttmansdorf a Merano e persino un giro in elicottero al di sopra delle Dolomiti. Inutile poi dire che in inverno, la Val Gardena è il tempio della scio alpino e di fondo, che incanta gli appassionati della neve con le ciaspolate e le sognanti corse sulla slitta.