Le grotte di sale sono un valido strumento terapeutico a disposizione di centri benessere e spa
Pare che il sale sia entrato a far parte dell’alimentazione umana nel Neolitico, principalmente come conservante e non come condimento dei cibi. In passato, infatti, gli alimenti venivano conservati mediante salatura, dal momento che non esistevano altri metodi per proteggerli dall’azione dei batteri e preservarne l’integrità nel tempo. Il sale divenne, così, un bene di prima necessità, che veniva estratto in forma solida dai depositi di salgemma o ricavato per evaporazione dell’acqua salata. Si sviluppò un commercio fiorente che circolava attraverso le cosiddette “vie del sale”: antichi percorsi e rotte di navigazione utilizzati dai mercanti del sale. Attraverso queste reti di sentieri e collegamenti, le popolazioni che risiedevano nelle regioni interne della nostra penisola portavano le merci (lana, armi) verso le zone costiere e là recuperavano il sale.
Più tardi, con l’evoluzione del gusto delle popolazioni mediterranee, il sale ha iniziato a essere utilizzato come correttore di sapore dei cibi e come ingrediente di base nella produzione di formaggi, insaccati e altri derivati alimentari. Tuttavia, la storia del sale non è legata soltanto alla cultura alimentare, ma anche ai settori della salute e del benessere. Fin dall’antichità, le civiltà che si sono sviluppate lungo le zone costiere hanno sperimentato i benefici delle acque salate e del clima marino e i loro effetti positivi sul benessere del corpo e della mente. Si è sviluppata così la haloterapia (dal greco halos = sale), una scienza che studia gli effetti benefici e gli utilizzi terapeutici del sale. In particolare, è stato dimostrato che questo ingrediente è in grado di attivare alcuni sistemi di difesa normalmente presenti nel nostro organismo, tra cui il sistema mucociliare a livello delle prime vie aeree, favorendo l’espulsione del muco e delle particelle in esso contenute. Inoltre, contrasta la proliferazione dei batteri responsabili di alcune comuni patologie dermatologiche. I trattamenti haloterapici si basano sulla diffusione nell’ambiente di particelle micronizzate di cloruro di sodio, utili per prevenire e curare le malattie a carico dell’apparato respiratorio e della cute, ma anche per combattere l’affaticamento fisico e mentale e aumentare le difese immunitarie.
Le grotte di sale
Il Dr. Feliks Boczkowski, in uno studio del 1843, osservò che i minatori che lavoravano nelle miniere di Wieliczka (Polonia) presentavano uno stato di salute migliore non solo rispetto ai colleghi che lavoravano in altre miniere, ma anche rispetto alla media della popolazione dell’epoca.
Questi dati furono confermati dal medico tedesco Karl Hermann Spannagel, che notò un miglioramento della salute dei suoi pazienti affetti da patologie polmonari croniche dopo che si erano rifugiati nella grotta carsica Kluterthöhle (Germania) per sfuggire ai bombardamenti. Questi risultati gettarono le basi per uno studio più approfondito degli effetti benefici del microclima presente nelle caverne e nelle grotte di sale sulla salute dell’uomo.
Le moderne “grotte di sale” – dette anche “stanze di sale” – sono ambienti tecnologici con pareti e pavimento interamente ricoperti di sale. All’interno la temperatura è compresa tra i 18° e i 24°C, a seconda delle necessità, e la percentuale di umidità varia tra il 40 e il 60%. In queste stanze il sale viene micronizzato nell’atmosfera attraverso uno speciale generatore che permette di ottenere un microclima ideale, che offre i benefici tipici delle località balneari. La forma e l’architettura di questi ambienti varia da stanze cubiche e lineari a fedeli riproduzioni di grotte naturali, arricchite con illuminazioni cromoterapiche e impianti sonori che permettono di trasformare le sedute in vere e proprie esperienze multisensoriali. Gli ospiti accedono alle grotte di sale parzialmente vestiti, si sdraiano comodamente sui lettini e permangono al loro interno per un tempo che può variare dai 45 ai 90 minuti, a seconda della tipologia della struttura e della finalità del trattamento. I principali effetti benefici del sale si osservano a livello delle vie aeree (miglioramento della funzione respiratoria) e della pelle (eliminazione delle tossine, smaltimento dei liquidi e aumento dell’ossigenazione).
Inoltre il sale, essendo dotato di proprietà igroscopiche (capacità di assorbire acqua), facilita il richiamo di liquidi, svolgendo un’azione antiedemigina e decongestionante. Infine non bisogna dimenticare gli effetti positivi dovuti all’ambiente caldo-umido, che si riflettono positivamente a livello
della microcircolazione, del sistema neuroendocrino e di quello immunitario. Grazie a tutte queste proprietà, la grotta di sale agisce positivamente sulla qualità del sonno, allevia le tensioni, attenua la fatica, rilassa la muscolatura del corpo e migliora la concentrazione. Le grotte di sale sono ambienti sicuri e adatti a persone di qualsiasi età (salvo diversa indicazione da parte del medico) e, a seconda delle tipologie e degli operatori, possono essere utilizzate nei trattamenti benessere, a complemento dei percorsi wellness che normalmente si praticano nelle Spa, nella preparazione sportiva degli atleti per migliorare la performance e la resistenza, o con finalità terapeutiche per prevenire e curare diverse patologie.
Le vasche ipersaline
Con questo termine vengono indicate speciali vasche, di forma, profondità e dimensioni variabili, caratterizzate da una temperatura vicina a quella corporea e da un’elevata concentrazione di sale, che aumenta la densità e favorisce il galleggiamento dei corpi. Gli effetti piacevoli della temperatura e l’azione benefica del sale rendono le vasche ipersaline particolarmente indicate in diversi protocolli wellness e permettono di ottenere ottimi risultati nel trattamento di numerosi inestetismi. All’interno di queste vasche, gli ospiti possono praticare sedute di galleggiamento, adatte per raggiungere un rilassamento profondo e recuperare le energie, o sottoporsi a massaggi in acqua, che integrano le proprietà chimico- fisiche dell’acqua e quelle meccaniche del movimento. L’elevata densità del mezzo idrico, infatti, offre una maggiore resistenza ai movimenti, potenziando l’effetto del massaggio e riducendo eventuali rischi da parte degli operatori. Un’interessante applicazione delle vasche ipersaline è costituita dalla cosiddetta “vasca di deprivazione sensoriale”, sviluppata in seguito agli studi del Dr. John C. Lilly, presso il National Institute of Mental Health. Si tratta di una vasca profonda 20-30 cm, riempita di acqua satura di sale mantenuta a una temperatura di 37 °C e localizzata in un ambiente quasi buio e isolato acusticamente. Queste caratteristiche permettono agli ospiti di galleggiare in assoluta leggerezza e tranquillità, riducendo al minimo gli stimoli esterni e favorendo il raggiungimento di un profondo rilassamento psico-fisico. Le vasche di deprivazione sensoriale sono utilizzate in molte Spa per trattare soggetti stressati, attenuare dolori muscolari e articolari, ridurre le tensioni del corpo… I benefici della seduta si avvertono fin da subito e, dopo 40-60 minuti, l’organismo, liberato dalla forza di gravità, dall’equilibrio e dagli stimoli esterni, entra rapidamente in uno stato di rilassamento. Al termine del trattamento l’ospite viene svegliato da una musica piacevole e, dopo una doccia ristoratrice, viene invitato ad accomodarsi su una comoda chaise longue per gustare una tisana ristoratrice. Questi trattamenti devono essere effettuati da personale esperto con la giusta cautela, in quanto le elevate condizioni osmotiche possono essere causa di inconvenienti in alcuni soggetti. Per questo, salvo diversa indicazione medica, le vasche ipersaline sono sconsigliate a soggetti che soffrono di problemi di cuore, pressione circolatoria o di gravi patologie, ma anche alle donne in gravidanza. Inoltre, per evitare forti bruciori, è bene evitare il contatto dell’acqua ipersalina con gli occhi o con le aree cutanee epilate di recente o sottoposte a particolari trattamenti dermocosmetici (peeling, microdermoabrasione…).
Autore: Andrea Bovero
Rivista: Estetica Moderna, Tecniche Nuove Editore