Se ti svegli abitualmente nel cuore della notte sudato come se avessi corso la maratona di New York o se, dopo esserti sdraiato nel letto, passi le ore a osservare il soffitto sperando di cadere prima o poi tra le braccia di Morfeo in un tripudio di pecore che saltano la proverbiale staccionata, forse potresti soffrire di un disturbo del sonno. La patologia è particolarmente nota a quelle coppie di genitori che hanno a che fare con bambini fino ai 3 anni, inclusi nel 20/30% dei loro coetanei che – tipicamente – non vogliono dormire e si sforzano di stare svegli. Cosa che rimpiangeranno quando, da adulti, vorranno dormire senza riuscirci.
Bambini…a letto!
Nella maggior parte dei casi, l’insonnia dei bambini dipende da fattori psico-fisiologici legati all’organizzazione della giornata o alle abitudini dettate dai ritmi dei genitori ma, tra le cause, possono intervenire anche aspetti organici come il reflusso, i disturbi all’orecchio, l’asma o la dermatite atopica. In un contesto iperstimolante come quello contemporaneo, dove tablet e televisione sono diventati i naturali sostituti della babysitter e la condivisione della vita in famiglia si concentra nelle ore serali, ai bambini dovrebbe essere imposta una routine pre-coricamento caratterizzata da serenità e tranquillità, in cui gli input vadano decrescendo gradualmente, ricorrendo anche a vecchie dinamiche come la ninna-nanna, la lettura di un libro e all’individuazione dell’ora del “tutti a letto”, dove per letto si intende il proprio e non quello di mamma e papà.
Pavor Nocturnus
Tra i disturbi più inquietanti, il Pavor Nocturnus – in occasione del quale, il piccolo emette un grido terrificante e assume un comportamento non troppo lontano da quello di Regan Mac Neil ne “L’Esorcista” – occupa un posto d’eccellenza. Sono soprattutto i maschi tra i 2 e i 12 anni a presentare questa forma di parasaonnia che appare come un attacco di terrore concentrato nelle prime due ore del sonno, in un mix di pianti, urla, irrigidimento muscolare, tachicardia e sudorazione, che scompare naturalmente dopo circa 20 minuti e di cui tipicamente il bambino non ricorda nulla il giorno dopo. Come comportarsi in questi casi? Gli specialisti consigliano semplicemente di non fare nulla e di limitarsi a stimolare il ritorno alla calma, senza toccare il piccolo: il disturbo – tendenzialmente imputato a stress, febbre, distensione vescicale, ipertrofia adenoidea o deficit da sali minerali – non è una patologia e scompare da solo nel tempo.
Nel complesso, i disturbi del sonno più diffusi nei bambini sono quelli respiratori, come apnee notturne e russamento, e l’insonnia e difficoltà ad addormentarsi.
Incubi
A proposito di parasonnie, negli adulti come nei bambini, gli incubi sono sogni terrificanti che tendono a verificarsi durante il sonno REM, nelle prime ore dell’alba, e si caratterizzano per il fatto di lasciare un ricordo vivido nel soggetto che li ha prodotti, in un tripudio di angoscia, paura, rabbia e agitazione. Negli adulti, tra i fattori che possono favorire la comparsa del disturbo rientrano un ritmo sonno-veglia irregolare, la deprivazione di sonno, un pasto serale troppo pesante, l’uso di antidepressivi o narcotici, l’eccessiva assunzione di alcol o la sindrome della gambe senza riposo. Gli incubi possono inoltre essere indice di disagi psicologici come ansia, depressione e disturbo post-traumatico da stress.
Rimedi Naturali
Senza buttarsi a capofitto nel mondo dei farmaci, è possibile contrastare i disturbi del sonno ricorrendo ad alcuni semplici rimedi naturali. Tra i più comuni ed efficaci, si possono elencare:
– Melatonina: ormone prodotto dall’epifisi – ghiandola endocrina alla base del cervello – la melatonina tende a diminuire dai 45 anni in poi. La sua assunzione, sotto forma di integratore alimentare, non crea dipendenza né provoca effetti collaterali.
– GABA: l’acido gamma-ammino-butirrico è un tranquillante naturale e costituisce il principale neurotrasmettitore inibitorio del sistema nervoso centrale. Si qualifica quindi come un sedativo naturale e un ottimo induttore del sonno.
– Calcio, magnesio e potassio: in vendita in farmacia e in molti supermercati, questi 3 minerali, assunti regolarmente, sono indicati per chi soffre di insonnia, stanchezza cronica, lievi stati depressivi e nervosismo.
– Valeriana officinalis: attiva sul sistema nervoso centrale, la valeriana è una pianta erbacea che esercita un’azione sedativa che favorisce la qualità del sonno, aumentando i livelli di GABA nel cervello. Sotto forma di infuso, tintura, capsule e compresse e venduta in farmacia e in erboristeria, la valeriana è indicata per combattere stress, insonnia e ansia.