Meditate, gente. Meditate. Ma, specie quando il caldo è tanto intenso da non risparmiare la sudorazione nemmeno ai guru capaci di rimanere perfettamente immobili, fatelo in acqua!
Cos’è l’AWA?
Nata dall’ispirazione di Marina – nomen omen – Borruso, la Meditazione in Acqua, detta anche AWA, consente di entrare in contatto con se stessi in un ambiente estraneo eppure profondamente naturale che riunisce l’elemento di cui siamo fatti per circa il 70 per cento con quello nel quale decidiamo di immergerci totalmente o galleggiare, prendendo coscienza di un mondo interiore che, lentamente, si rivela sotto forma di pensieri, emozioni e regole, improvvisamente superficiali e inutili di fronte alla libertà dell’essere.
Mettendo in pratica gli insegnamenti orientali del wu-wei (fare senza fare), i maestri guidano i partecipanti in un percorso che mira a un’esperienza di unione e armonia con tutto ciò che ci circonda, prendendo spunto dalla memoria dell’acqua che attraversa e pervade il Pianeta.
Come si medita in acqua?
Consigliata in particolare a chi soffre di paure e ansie di qualsiasi genere, a livello individuale o di coppia, e a persone di ogni età, l’AWA comincia con l’immersione nell’acqua in uno stato di meditazione condiviso dal maestro, che crea un campo energetico potenziato paradossalmente dalla quiete assoluta. L’acqua accoglie il corpo, in un abbraccio che infonde una sensazione di rigenerazione destinato a raggiungere le dimensioni della fiducia, della sicurezza e della libertà, lucidando a dovere l’essere, quell’io che diventa noi e che ritrova il proprio potere vitale.
Meditare in acqua aiuta ad accettare e sfruttare la resa, a gestire le emozioni e ad affrontare l’esistenza senza il timore di esistere. Non è necessario saper nuotare come un pesce ma è consigliabile una preparazione preliminare.
Per usare le parole della stessa Marina Borruso, «nell’acqua impariamo a muoverci nella vita di tutti i giorni senza sforzo, lasciandoci portare dal suo flusso, mantenendo la rotta. Impariamo a essere liberi da pensieri ed emozioni, che vengono percepiti ma non interferiscono più. Impariamo ad avere fiducia in noi, negli altri e nella vita. A guardare la paura di vivere, senza più tremare. A gioire dell’intimità e della nostra sensualità in maniera innocente. Nell’acqua impariamo di nuovo ad essere bambini felici».