Forse per il senso di colpa tipico di chi si rende conto, troppo tardi, di essersi letteralmente sfondato di cibo, gli Stati Uniti, patria indiscussa del cosiddetto junk food, sono col tempo diventati anche un laboratorio in continuo fermento in materia di tendenze per disintossicare un corpo sottoposto per decenni ad una dieta di zuccheri e grassi. Dopo il juicing, la nuova moda detox si chiama souping e conferisce alle zuppe il magico potere di rimediare ai danni di hamburger, patatine e bibitoni extralarge.
Super souping
A base di verdure di stagione, le zuppe hanno poche calorie, sono snellenti e rivitalizzanti, sono calde, appagano il senso di fame e aiutano a dimagrire senza sentirsi sottoposti ad una tortura cinese. Inoltre, il basso indice glicemico è un valido aiuto nella stabilizzazione dei livelli di zucchero nel sangue.
Nelle varianti da 1, 3 o 5 giorni, la dieta delle zuppe andrebbe ripetuta stagionalmente, quattro volte all’anno, con la licenza di consumare fino a 5 zuppe al giorno.
Una zuppa di benessere
Contrariamente a quanto possono pensare malignamente gli scettici e chi è abituato al classico trittico primo-secondo-dolce, i seguaci del souping non sono destinati a crollare prima che il gallo abbia cantato tre volte. Non solo il corpo, programmato per disintossicarsi, si depura. Gli effetti si vedono anche sulla pelle – immediatamente più luminosa ed elastica, grazie ai minerali della verdura e della frutta – sulla pancia, che si sgonfia, e sull’energia con cui si affronta la vita. È come ricaricare le batterie, riducendo il parco dei condimenti a due cucchiai di olio, pochissimo sale e spezie, aromi, basilico, rosmarino e menta. Durante il souping, non devono esistere zucchero, alcolici, bevande dolci e gasate o caffè.
Tre versioni
La versione da un giorno è consigliata a chi vuole depurarsi, togliere dalla bilancia un chilo di troppo o rimediare agli eccessi di un’abbuffata vergognosa. Quella di 3 giorni ha un’azione disintossicante più intensa e consente di perdere fino a due chili. Infine, per i più intrepidi, la dieta da 5 giorni favorisce l’eliminazione delle tossine e contrasta i gonfiori, togliendo dalle spalle fino a 3 chili.
Per non vanificare tutto con un centrifugato di mattoni, la carta prevede zuppe leggere ma gustose, a base di verdure fresche di stagione e ben lavate, alle quali è assolutamente vietato aggiungere condimenti grassi, salse e formaggi. La preparazione richiede di lessare verdure tagliate a pezzi e frullate direttamente nell’acqua di cottura, con il permesso di insaporire il tutto coi condimenti concessi di cui sopra.
Il dopo-souping
Perché gli effetti non svaniscano come carrozze a mezzanotte, lasciando una zucca (peraltro da evitare), è bene non chiudere drasticamente il periodo del souping con un ritorno intensivo alla porchetta, ma proseguire con un blando programma di mantenimento da due settimane, in cui consumare almeno una zuppa al giorno e aggiungere a pranzo alimenti come pasta, riso, o farro (tra 50 e 60 grammi) e un cucchiaio di olio, da usare come condimento.