I gimnopodisti della prima ora se la staranno ridendo sotto i baffi con quella faccia un po’ così dei pionieri che l’avevano detto in tempi non sospetti, quando gli irriducibili della scarpa reagivano scioccati alla loro scelta di deambulare in ogni situazione privi di calzature. Senza arrivare agli estremismi della camminata nature sui cocci di bottiglia di una qualsiasi piazza post-movida, è evidente che liberare i piedi dalla schiavitù delle scarpe provoca un senso di sollievo immediato. E ora, anche la scienza fa un passo scalzo in questa direzione, spingendosi ad affermare – come attesta uno studio condotto presso l’University of California, Irvine – che il contatto senza filtri col terreno sollecita i muscoli dell’arco plantare, scioglie le articolazioni di piedi e caviglie, dà una sveglia alla muscolatura dei polpacci, riattiva la circolazione sanguigna e migliora la qualità del sonno.
Gli americani hanno chiamato questa tendenza, che sta ovviamente prendendo piede (il gioco di parole era inevitabile quanto scontato) anche in Italia, Barefooting.
Tutti al mare, a mostrar le piante chiare
Basta fare mente locale e ripensare alle coppie o ai single di ogni età che passeggiano flemmaticamente nel punto in cui il mare tocca la spiaggia, per rendersi conto che, in fondo, per una volta, ci eravamo arrivati da soli: camminare in quell’area benessere naturale che alterna sabbia asciutta e sabbia bagnata è un toccasana per dare una botta di vita ai propriocettori, quelle terminazioni nervose, fondamentali per una postura corretta e per l’equilibrio. Inutile dire che non fermarsi alle caviglie ma procedere fino al punto in cui l’acqua arriva almeno alle ginocchia è un modo per sollecitare la circolazione sanguigna e linfatica.
Andamento Lento
Nell’epoca della frenesia, il movimento che predica un ritorno alla lentezza trova nel Barefooting un valido alleato. Togliersi le scarpe e arrischiarsi su un terreno cosparso di piccoli ostacoli che normalmente nemmeno notiamo, significa ricominciare a percepire la temperatura del suolo ed esercitare la creatività nella scoperta di percorsi che diventano unici e personali. Quello dello Slow Walking è, in questo contesto, un autentico comandamento che sta offrendo lo spunto per proposte di escursioni alternative, tanto in montagna che sulla sabbia, in riva al mare.
Foot Fitness & Sole Training
Togliersi le scarpe è il primo passo verso una dichiarazione di pace presentata in carta bollata ai propri piedi. Il radicale cambiamento nelle abitudini dettate da anni di asservimento alle leggi della calzatura fasciante consente di rimettere in movimento dettagli in precedenza trascurati di quel grande affresco che è il nostro corpo. Il Sole Training inventato da Stacey Lei Krauss – che mutua elementi di riflessologia plantare, yoga, stretching e corpo libero – mira ad allineare le estremità inferiori, in modo da garantire una postura corretta e prevenire disagi al sistema circolatorio e alla colonna vertebrale.
La Terra sotto i piedi
Sempre a proposito di percezione, il Grounding propone una serie di esercizi a piedi nudi per recuperare o provare per la prima volta quella sensazione di contatto e radicamento con le superfici calpestabili, che inevitabilmente viene corrotta dall’utilizzo delle scarpe. Come spiegano gli esperti, tra le pratiche più diffuse della disciplina, c’è quella fondata sulla bioenergetica che consente di trasferire le vibrazioni irradiate dal terreno ai piedi e alle gambe, come metodo per sperimentare una sorta di ritrovata unità con la crosta del Pianeta.