Nel documentario on the road “The Space in Between”, Marina Abramovic – ufficialmente per ritrovare l’equilibrio e uscire da un periodo complicato – intraprende un percorso spirituale alla scoperta dei riti sciamanici brasiliani, sottoponendosi a ogni sorta di pratica ancestrale e più o meno truculenta. Ora, senza arrivare a tanto, è un dato di fatto che le antiche tradizioni di rilassamento e purificazione non sembrano essere invecchiate di un giorno e i centri benessere se ne sono accorti eccome. Tanto che nell’ultimo periodo sono fioriti pacchetti e offerte, che recuperano cerchi magici e affini, lasciando a casa gli aspetti più mistici e psichedelici ma recuperando in pieno lo scopo e il potenziale di recupero dell’armonia e svuotamento di quell’enorme sacco pieno di problemi che ci trasciniamo sulle spalle, dalla mattina alla sera.
Temazcal
Se l’umidità non è la tua tazza di tè, questo l’antico rito messicano detto Temazcal non fa decisamente per te. Nel corso di un rituale piuttosto complesso, uno sciamano utilizza calore, vapore, erbe aromatiche, preghiere e canti per collegare le persone con le forze del mondo fisico e spirituale. Nel Messico di oggi, la cosa va talmente forte che alberghi e resort della Riviera Maya stanno facendo a gara per l’offerta più spirituale della costa. Anche alcuni centri benessere in Italia stanno cominciando a proporre sessioni del rituale e chi lo ha provato giura che la sauna e il bagno turco hanno le ore contate.
Lomi Lomi
Per qualcosa di un po’ meno estremo, bisogna tuffarsi nel Pacifico e raggiungere le Hawaii, dove è ben custodito il segreto del massaggio Lomi Lomi, rituale sciamanico in cui entrano tradizionalmente in gioco forze primordiali, simboleggiate dal tocco, dalla danza ed dal movimento ritmico e sensuale, che infonde nuova forza a chi vi si sottopone.
Il Lomi Lomi, detto anche massaggio dell’anima o “loving hands massage” è frutto della sapienza dei maestri Kahuna e può essere effettuato da una o due persone, utilizzando le mani e gli avambracci. L’effetto è quello di distendere la muscolatura e sciogliere le articolazioni, rilassando e tonificando contemporaneamente, nonché riattivando la circolazione. Il vero scopo è comunque il recupero dell’equilibrio fra corpo e spirito, nel segno di quell’amore, centrale nella filosofia Huna.
Capanna sudatoria
Il nome non lascia spazio a dubbi. Dalla capanna sudatoria, uno dei più antichi della tradizione Lakota e di molte altre tribù indiane del centro nord America, si esce con una concezione diversa del caldo, del vapore e della perdita dei liquidi. All’interno di una tenda ben chiusa, un cerchio di persone – evidentemente poco vestite – si dedica a canti e preghiere, attorno a pietre roventi che, regolarmente innaffiate con acqua, sviluppano una temperatura altissima. È considerato un modo per riavvicinarsi a se stessi e alla Madre Terra, ottenendo, in cambio del completo abbandono, un rilassamento e una purificazione che producono un benessere totale, a livello fisico, emotivo, mentale e spirituale. In versioni più o meno brutali, la Capanna del Sudore è proposta da centri benessere, associazioni e aree turistiche, spesso associate a full immersion nella natura.
Aufguss
Con un percorso bizzarro, che dalle Americhe lo ha portato in Russia e in Finlandia, l’Aufguss assomiglia tecnicamente alla capanna del sudore ma senza la capanna. Esatto. Anche qui si suda e non poco. Anche qui si versa l’acqua sulle pietre roventi (il termine Aufguss significa esattamente questo). E anche qui si produce ovviamente vapore. Ma tutto avviene all’interno di una comoda sauna.
La più classica delle varianti utilizza oli essenziali puri versati sul ghiaccio con acqua, ma esistono anche quelle in cui ci si cosparge di miele o creme e addirittura quelle in cui ci si flagella con rami di betulla per riattivare la circolazione. Lo scopo, anche se detta così forse non sembra, è esclusivamente di regalare un benessere totale al corpo. Provare per credere.