Il concetto di bellezza non è un dato assoluto. E non solo perché, come recita un noto detto, “non è bello ciò che è bello, ma è bello ciò che piace”. Ma perché si evolve nel tempo, segue le mode e le tendenze, è mutabile a seconda del luogo e della società. L’ideale di bellezza femminile, ad esempio, si è completamente evoluto negli ultimi 100 anni, mutando radicalmente: ne sono una testimonianza le opere d’arte, nelle quali la figura della donna ha subito un vero e proprio processo di cambiamento.
Che ne dici di partire con noi per un curioso viaggio nell’evoluzione della bellezza femminile?
Un viaggio nella bellezza femminile, dal passato ad oggi.
Gibson Girl, la prima icona di bellezza femminile negli USA
Hai mai sentito parlare di “Gibson Girl”? Si tratta di una voluttuosa icona di bellezza femminile, creata dall’illustratore Charles Dana Gibson tra la fine del XIX secolo e l’inizio del XX. Un modello perfettamente rappresentato dall’attrice Camille Clifford, che migliaia di donne cercarono di copiare. Al punto che restò in auge per più di due decenni. In effetti il Gibson Girl fu il primo standard di bellezza nazionale per gli Stati Uniti!
Le Flapper, un esempio di emancipazione femminile
Dieci anni dopo la moda era già pronta per abbandonare le curve delle “Gibson Girl” e abbracciare un nuovo modello di bellezza femminile: le “Flapper”. Una svolta decisamente radicale!
La prima Miss America, Margaret Gorman, fu la “Flapper” per eccellenza. Ma cosa voleva dire essere una “Flapper Girl”? Significava essere una vera icona di stile secondo la moda degli anni ’20, dall’atteggiamento e dal pensiero rivoluzionario.
Le “Flapper Girls” ascoltavano jazz e ballavano al ritmo di Charleston, fumavano e chiacchieravano con cognizione di causa. Rimaste vive nell’immaginario collettivo grazie al particolare stile di cui si fecero portavoce, le “Flapper Girls” furono le prime donne occidentali a portare i capelli alla maschietta. Il loro look era caratterizzato da abiti corti decorati con frange, collane di perle al collo e accessori di piume. Ai piedi portavano le classiche scarpe con tacco medio e cinturino alla caviglia, necessarie per i balli veloci di cui erano vere e proprie maestre. Le “Flapper Girls” divennero il primo esempio di emancipazione femminile.
Marylin, prosperosa bellezza
Per tutto il Novecento e parte del Duemila, il canone di bellezza femminile oscilla tra curve prosperose e magrezza eccessiva.
Dagli anni Trenta agli anni Cinquanta, si assiste ad un progressivo riempirsi delle forme, fino ad arrivare a quell’icona di seduzione e proporzioni perfette rappresentata da Marilyn Monroe, che non ha di certo bisogno di presentazioni.
Twiggy, un modello di acerba magrezza
Finita l’era delle morbide curve degli anni Cinquanta è di nuovo tempo di magrezza. Ed ecco che arriva “Twiggy”, all’anagrafe Lesley Hornby, la famosa modella che si sottopose a diete ferree per raggiungere quell’ideale di perfezione fisica.
“Twiggy” nasce a Neasden, un sobborgo di Londra. A 16 anni venne scoperta da Justin de Villeneuve, che la notò da un parrucchiere dove lavorava come shampista. Si fidanzarono e lui divenne suo manager, intuendo in lei il volto nuovo che la Swinging London degli anni Sessanta stava aspettando.
La lanciò con il soprannome di “Twiggy” -ossia stecchino- in riferimento alla sua acerba magrezza adolescenziale. Appena un anno dopo, Twiggy raggiunse una celebrità inimmaginabile, quando la stilista inglese Mary Quant, decise di affidare alla sua immagine il lancio della minigonna.
The Body, la bellezza femminile in… curva!
Negli anni Settanta le curve tornano alla ribalta con una nuova caratteristica introdotta da Elle “The Body” MacPherson: bisogna essere in splendida forma e avere gambe lunghissime. Inizia l’era del fitness e della forma fisica da raggiungere ad ogni costo.
La bellezza? È questione di equilibrio.
La bellezza in generale non è un concetto statico. Fortunatamente varia non solo in base alle mode, ma anche alla consapevolezza di sé che la persona acquisisce nel tempo. Eppure è interessante vedere come questo ideale si sia evoluto negli ultimi 100 anni, arrivando oggi a stringere un forte legame con i concetti di salute, armonia ed equilibrio psico-fisico.
E, soprattutto, con i principi di forza mentale e consapevolezza. Non c’è nulla di più bello che trovarsi davanti ad una persona che sta bene con se stessa e trasmette serenità. Indossando il suo miglior sorriso!
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